mercoledì 7 settembre 2011

M31 rivisitata....

Dato che lo scorso anno le foto a M31 fatte con la Nikon e il rifrattore non spianato erano risultate pressoche pietose a tarda notte ho pensato di catturare un po di frame per il progetto finale, nel frattempo ecco il risultato di questa combinazione:
10 frames da 30 sec + 10 frames da 60 sec + 10 frames da 300 sec, purtroppo i frames da 10 sec e 180 sec sono inspiegabilmente tutti bianchi???

IC 1396 + Vdb 142 La nebulosa proboscide d'elefante

IC 1396 è un ammasso aperto molto sparso associato a una vasta nebulosa diffusa, visibile nella costellazione boreale di Cefeo; si trova in un tratto di Via Lattea parzialmente oscurato da densi banchi di nebulose oscure, in una regione galattica ricca di polveri e gas neutri con associate stelle giovani e calde di colore blu.
È facilmente individuabile la sua posizione, subito a sud della stella μ Cephei, una delle stelle più rosse che si conoscano; individuare però l'ammasso in sé non è facile, perché è molto disperso e quasi si confonde con il campo stellare circostante. Ciò che, nelle foto a lunga posa prese attraverso un telescopio, appare ben evidente, è il grande complesso nebuloso che circonda l'ammasso; il suo aspetto è rozzamente circolare e attraversato da numerose macchie scure, che ad un'analisi più attenta si rivelano essere dei globuli di Bok, ossia regioni della nebulosa particolarmente concentrate dove avviene la formazione di nuove stelle. Si tratta dunque di una regione H II, e fa parte di un vasto sistema di nubi molecolari e associazioni OB chiamato Complesso nebuloso di Cefeo.
Una particolare nebulosa oscura che si sovrappone all'oggetto, vdB 142, viene chiamata anche Proboscide d'Elefante. IC 1396 dista dal Sole circa 3000 anni-luce.
I gas del complesso nebuloso di IC 1396 sono eccitati dal vento stellare della gigante blu HD 206267, appartenente all'associazione Cepheus OB2. Sembra che l'espansione di questa regione H II abbia creato un ampio anello di gas molecolare dal raggio di circa 12 parsec, in un lasso di tempo di almeno 3 milioni di anni.[1] La struttura ad anello si estende per circa 3° ed è circondata da un gran numero di globuli scuri, al cui interno probabilmente avviene la formazione di nuove stelle a causa della compressione ad opera della ionizzazione, del fronte dell'onda d'urto dei venti stellari e della pressione di radiazione; i globuli maggiori si trovano sul lato nord-occidentale della regione nebulosa.[2]

La foto è la somma di 30 pose da 5 min, con rifrattore SW 80ED + Canon Eos 450d mod. effettuate da Bazena (Bs) in occasione dello StarParty 2011 organizzato dal G.a.d.s. Gruppo Astrofili Deep Sky di Castegnato.

venerdì 15 luglio 2011

Il Cigno ....

Una delle costellazioni estive più ricche di oggetti, un'elaborazione di 30 pose da 2 minuti riprese in fase di luna piena.
La strumentazione utilizzata è una canon 450d modificata accoppiata ad un obiettivo Nikkor 50mm 1.8 a f/4.5 il tutto sulla Heq5.
Questo è essenzialmente un esperimento per vedere dove potevo arrivare con la luna molto luminosa, tutto sommato è stato positivo, inoltre ho constatato che il software Gradient Xterminator lavora veramente bene.

lunedì 11 luglio 2011

Ngc 6992 - Nebulosa Velo

La Nebulosa Velo (nota anche con le sigle del Catalogo Caldwell C 33 e C 34) è una vasta nebulosa diffusa visibile nella parte sudorientale della costellazione del Cigno.


La nebulosa è un antico resto di supernova; la stella che ha originato quest'oggetto è esplosa diversi millenni fa. Ciò che ora è visibile sono dei debolissimi filamenti, ancora in espansione alla velocità di decine di km/s; nelle foto a lunga posa o con un CCD si distinguono diversi filamenti disposti in tre gruppi principali: il più ad ovest è quello di NGC 6960 (C 34), in direzione della brillante stella 52 Cygni; il secondo, poco più ad est, è formato dalle nebulose NGC 6974 e NGC 6979, disposto con la concavità ad est come il precedente; l'ultimo, ad est, è formato dalle sezioni NGC 6992 (C 33) e NGC 6995 (ai quali si aggiunge IC 1340), orientato in modo speculare rispetto agli altri due. Questa parte è conosciuta pure come Nebulosa Rete (Inglese Network).
Si pensa che nel giro di pochi millenni questa "meraviglia" del cielo boreale scomparirà, perché ad una grande velocità di espansione corrisponde pure un elevato indice di dispersione della sua materia, che presto esaurirà la sua energia ricevuta durante l'esplosione, e si disperderà nel mezzo interstellare, "quasi" senza lasciare traccia.

lunedì 16 maggio 2011

NGC 7023 - Iris Nebula

NGC 7023 (talvolta nota come Nebulosa Iride o con la sigla C 4) è una nebulosa diffusa visibile nellacostellazione boreale di Cefeo. Fu scoperta da William Herschel nel 1794.
Questa piccola nebulosa si individua circa 3,5° a sud-ovest della stella β Cephei (Alfirk) una particolare stella doppia e variabile; la nebulosa circonda una stella dimagnitudine 7,7, quest'ultima facilmente rintracciabile con un binocolo. Anche la nebulosa in sè può essere visibile con un potente binocolo, se le condizioni di osservazione sono ottimali. Un telescopio di medie dimensioni è già in grado di rivelare alcuni particolari della nebulosa, come una sorta di barra centrale che si estende da nord a sud.
NGC 7023 è una nebulosa a riflessione, ossia riflette la luce di alcune stelle vicine; probabilmente la stella principale repsonsabile della sua illuminazione è proprio la stellina si settima grandezza, catalogata come HD 200775, la quale si troverebbe avvolta dalla nebulosa, assieme ad altre stelle meno brillanti nate dalle sue polveri e che vanno a formare l'ammasso aperto. La nebulosa dista da noi circa probabilmente 1400 anni luce[3] e misura circa 6 anni luce. Fa probabilmente parte del vasto Complesso nebuloso molecolare di Cefeo.
La nebulosa esattamente si trova qui

Dati osservativi
(Epoca J2000.0)
CostellazioneCefeo
Ascensione retta21h 00m 30.00s
Declinazione+68° 10′ 00″
Distanza1400 a.l.
(429 pc)
Magnitudine apparente (V)7,7
Dimensione apparente (V)10" x 8"


La foto è la somma di 15 pose da 6 minuti + 5 dark e flat.

domenica 15 maggio 2011

NGC 7000 - Nebulosa Nord America

Finalmente un buon cielo, ha fine serata non ho resistito alla tentazione del Cigno che saliva sempre più e la Nord America mi è sembrata un soggetto più che papabile.
Ecco quindi un integrazione di 10 pose da 6 minuti più dark e flat, ho utilizzato la solita collaudata strumentazione

Un po di informazioni, è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione del Cigno, vicino a Deneb (la coda del cigno e la sua stella più brillante). La forma della nebulosa disegna il continente nordamericano, soprattutto la costa est, tra il Golfo del Messico e la Florida.

La scoperta della Nebulosa Nord America è attribuita all'astronomo William Herschel.[3] Essa costituisce assieme alla vicina Nebulosa Pellicano un unico complesso nebuloso, situato a circa 1960 anni luce, in cui è attiva la formazione stellare, come è testimoniato dalla presenza di diversi oggetti stellari giovani e oggetti HH; questi fenomeni riguardano principalmente stelle di piccola e mediamassa.[2]
Grazie alla sua luminosità e alla sua estensione, è uno degli oggetti più fotografati dell'emisfero celesteboreale.[3]
La potete individuare facilmente qui

mercoledì 4 maggio 2011

M97 & M108 - Owl Nebula e Galassia M108



La nebulosa Civetta (nota anche come Nebulosa Gufo o con le sigle M 97 o NGC 3587) è una nebulosa planetaria visibile nella costellazione dell'Orsa Maggiore; è stata scoperta da Pierre Méchainnel 1781. Il nome "Nebulosa Gufo" è stato invece assegnato da William Parsons nel 1848 a causa delle due macchie scure, che assomigliano agli occhi di un gufo.
M97 è una delle nebulose planetarie più complesse. Il suo aspetto è stato interpretato come una sfera senza poli, con gli occhi del gufo in corrispondenza delle zone povere di materia ai poli. La sua età è stimata in 6.000 anni.
M97 è una delle più grandi nebulose planetarie conosciute, in termini assoluti: si estende per un diametro di quasi 3 anni luce e la sua magnitudine apparente è pari a 9,9; la stella centrale invece è una nana bianca estremamente calda, di quattordicesima magnitudine, la cui temperatura superficiale si aggira sugli 85.000 kelvin e la sua massa sarebbe pari a 0,7 masse solari. La distanza dell'oggetto è stata a lungo oggetto di dibattito: le stime variavano da un minimo di 1600 anni luce fino ad un massimo di ben 12.000, il che l'avrebbe posta ben oltre il bordo del piano galattico; oggi si tende ad accettare un valore di 2600 anni luce. La massa totale della nebulosa è di 0,15 masse solari e la sua densità è estremamente bassa, circa un decimo di quella media delle altre planetarie; ciò sarebbe indice dell'elevata età della nebulosa, dato che col tempo si è notevolmente espansa e i suoi gas si sono rarefatti. L'età sarebbe dunque sui 6000 anni.[1]
Il suo aspetto particolare sarebbe invece dovuto alla sua forma a toro o a cilindro torico, visto da una prospettiva obliqua.
Questa è la mappa per trovarla nel cielo 

M 108 (conosciuto anche come NGC 3556 o anche con il suggestivo nome di Galassia Surfboard ) è una galassia a spirale a circa 45 milioni di anni luce, nella costellazione dell'Orsa Maggiore, scoperta daPierre Méchain nel 1781. Nel 2005, Scott D. Davis suggerì il nome, Galassia Surfboard, per il fatto che la sua forma ricorda quello di una tavola da surf.
M108 è una galassia spirale vista quasi perfettamente di taglio: la sua inclinazione è pari a 81° rispetto alla nostra linea di vista; i suoi bracci sono fortemente oscurati da grandi complessi di nebulose oscure e polveri interstellari, che rendono invisibile anche in nucleo galattico. Sono note anche alcune regioni H II, in cui hanno sede fenomeni di formazione stellare. La massa totale della galassia sarebbe di soli 14 miliardi di masse solari, ossia circa un ventesimo di quella della nostra Via Lattea. La sua distanza è stata stimata in 45 milioni di anni luce e sembra allontanarsi da noi alla velocità di 772 km/s.[1]
In M108 è stata scoperta una supernova di tipo II, la SN 1969B, che raggiunse la magnitudine 13,9 il 23 gennaio 1969.[1]
Ecco dove trovarla, mappa

La foto è stata ripresa con una canon 450D a fuoco diretto di un SW 80ED Pro, somma di 1.30 h + dark e flat.

lunedì 28 marzo 2011

M13 - Ammasso globulare

L'Ammasso Globulare di Ercole (conosciuto anche come M 13 dalla sua posizione nel Catalogo di Messier, oppure come NGC 6205) è un ammasso globulare visibile nella costellazione di Ercole.
Si tratta dell'ammasso globulare più luminoso dell'emisfero boreale ed è visibile anche ad occhio nudo.
Distanza 25.100 a.l. - Magnitudine apparente +5.8 - Dimensione apparente 23' - Massa 6×105 [2] M⊙ 
M13 contiene diverse centinaia di migliaia di stelle, la più brillante delle quali è di magnitudine 11.95. Attorno al suo nucleo, le stelle sono circa 500 volte più concentrate che nei dintorni del sistema solare. L'età di M 13 è stata stimata tra i 12 e i 14 miliardi di anni. La sua distanza dalla Terra è di 23.157 anni luce. Apparendo così luminoso ad una così grande distanza, la sua luminosità reale è elevatissima, oltre 300.000 volte quella del Sole.[3]
La velocità radiale è di circa 250 km/s in avvicinamento. Questo moto risulta dalla combinazione di tre diverse velocità: la rotazione della Galassia, il moto del Sole nello spazio, e il moto di rivoluzione dell'ammasso attorno al centro galattico.[3] 

venerdì 25 marzo 2011

M106 (NGC 4258)

M106 (NGC 4258)

M 106 è una galassia spirale visibile nella costellazione dei Cani da Caccia, sembra che il suo interno ospiti un buco nero supermassiccio su cui sta collassando l'intera galassia.
Dista dalla terra 23 milioni a.l., Magnitudine apparente +8,4 Dimensione apparente 18,6' × 7,2'.
Galassia spirale di Seyfert Classe Sb
la rilevazione di inconsuete emissioni di onde radio e raggi X osservate tramite il radiotelescopio Very Large Baseline Array indica che probabilmente parte della galassia sta precipitando in un buco nero supermassiccio situato nel suo centro: nel nucleo infatti sembra che sia contenuta una massa pari a 36 milioni di masse solari, concentrata in un volume compreso fra 1/24 e 1/12 di anno luce, ossia fra 12000 a 54000 UA.

Dove si trova?

L'immagine è la somma di 140 pose da 2 minuti (tot. 4h e 40 min) con il solito SW80ED e canon 450d, con la luna quasi piena.

giovedì 24 marzo 2011

M44 - Ammasso del Presepe (NGC 2632)

Ammasso aperto nella costellazione del Cancro, dista circa 580 a.l. e ha una magnitudine apparente pari a +3.1 Dimensione apparente di 95', reale 22.8 a.l.
E' un ammasso molto interessante, contiene stelle di varie classi spettrali, comprese giganti rosse e nane bianche che rappresentano gli ultimi stadi dell'evoluzione stellare.
Essendo prossimo all'eclittica è soggetto a numerosi transiti sia di pianeti che della luna, esaminando l'ammasso, fino alla 14° magnitudine si individuano oltre a 1000 stelle.
L'immagine è la somma di 20 pose da 2 minuti ripresa con un SW80ED PRO e Canon 450d mod., elaborata con DSS, Photoshop e azioni varie.
Per ulteriori informazioni visita questo link.

martedì 22 marzo 2011

M81 (NGC3031) - M82 (NGC3034)

L'immagine è stata elaborata con DSS e Photoshop CS4 da una somma di 30 pose da 2 minuti, riprese con una Canon 450d mod. Baader, telescopio di ripresa SW 80ed-PRO, guida con magzero 5m su SW 70/500,  il tutto sulla montatura HEQ5.

M81, anche nota come Galassia di Bode è una galassia spirale situata a 12 milioni di anni luce dalla Terra,  nella costellazione boreale dell'Orsa maggiore.
Ha una magnitudine apparente pari a +6.8 e una dimensione apparente di 26'x 14', è una galassia di classe SA(s)b di dimensioni pari a 72.000 a.l.
M81 è in interazione con la vicina Galassia Sigaro M82 e NGC3077 questa interazione ha strappato via alle tre galassie una discreta quantità di gas idrogeno, che ora forma delle strutture a filamenti che collegano le tre galassie.
Inoltre, ha anche causato la caduta di parte di questo gas sulla Galassia Sigaro e su NGC 3077,
causando una grande attività di formazione stellare nei centri di queste due galassie.

M82 è chiamata comunemente Galassia Sigaro, dista 11.5 milioni di a.l. dalla terra.
La sua magnitudine apparente è di +9.3  e la dimensione apparente è pari a 11'x 4.3'.
E' una galassia irregolare di classe I0.

Se volete approfondire vi consiglio questi due link, M81  M82


lunedì 21 marzo 2011

M101 Pinwheel Galaxy (NGC 5457)

In questo periodo mi sono dedicato alle galassie, oggetti più indicati per telescopi
a lunga focale ma che non bisogna tralasciare anche se si ha solo un 80ino.
Comincio col postare una foto di M101, nell'orsa maggiore, dista da noi 24 milioni
di a.l. con una magnitudine apparente pari a +8.3 e una dimensione apparente di 28'x26'.

L'immagine ridotta in jpg è il risultato di 31 pose da 2 minuti, più relativi dark, flat,
dark flat e bias.
E' una galassia a spirale di classe Sc e un diametro di 170000 a.l.
Si possono notare nella foto anche le galassie NGC 5474 che è una nana  molto particolare compagna della M101 e dalla quale è stata distorta dai legami gravitazionali, NGC 5422 un'altra galassia di questo gruppo vista di taglio.
Per ulteriori informazioni visitate questo link.

martedì 25 gennaio 2011

M36 ammasso aperto in Auriga

L'altra sera ho approfittato del meteo e mi sono messo al lavoro, dopo un po' di tentativi di dithering mal riuscito sono tornato alla vecchia maniera.
Volevo fare i 3 ammassi dell'Auriga ma sono riuscito a fare solo M36.
L'immagine è il risultato di 20 pose da 2 minuti + 10 dark e 10 Flat.
L'ho elaborata con DSS e poi con Photoshop.

domenica 23 gennaio 2011

I PRIMI (SCARSI) RISULTATI

I primi tentativi sono stati quindi soggetti prettamente estivi, la Nord America, la Velo e il Doppio ammasso del Perseo, poi con il passare dei mesi ho aggiunto M31 e M45, negli ultimi mesi a causa del maltempo sono riuscito a fare ben poco solo poche pose ad M42 e infine a Dicembre sono riuscito a fare più di 1 ora di pose a NGC 2237 la nebulosa Rosetta.
Come foto in se non sono proprio dei capolavori ovviamente, spero soprattutto di riuscire ad aumentare i tempi di integrazione.
Nel frattempo ieri sera sono riuscito a testare per bene Nebulosity con una Canon 450d modificata, stasera tenterò per la prima volta ad utilizzare il dithering con PHD, vediamo cosa salta fuori.

sabato 22 gennaio 2011

LA NUOVA STRUMENTAZIONE

Passati parecchi anni e messo in soffitta il vecchio Newton mi sono riaffacciato all'astronomia, la tecnologia ha fatto passi enormi ed oggi si possono realizzare foto molto belle anche senza spendere una fortuna.
Mi sono messo alla ricerca di una strumentazione comunque da principiante, trovato un buon compromesso mi sono regalato un rifrattore Skywatcher 80 ED Black Diamond, un ottimo semi-apo, su una montatura HEQ-5.
Per fotografare uso la mia fidata Nikon D80 a fuoco diretto.
La guida invece l'ho affidata ad un'altro rifrattore in parallelo, SW 70/500 con la Magzero 5m.
Per ora devo dire che ho potuto solo fare brevi sessioni anche se come inizio sono soddisfatto.
I problemi più grandi che ho riscontrato derivano proprio dalla Nikon D80, un'ottima camera per le foto diurne, soprattutto sportive, ma di notte e con i tempi di posa lunghi il rumore si fa sentire e dopo i 3 minuti di posa l'amp glow satura totalmente il sensore.
Questo è il giardino di casa da dove riprendo solitamente.





IL PRIMO TENTATIVO

La fotografia mi è sempre affascinato, forse perchè riesce a cogliere la vera essenza di un momento e credo che davanti ad una vecchia foto un po' a tutti sia capitato di rievocare oltre che i ricordi anche le sensazioni dei momenti passati.
Ho iniziato a fotografare sin da bambino, con quelle macchine "ereditate" dal papà che girava per mercatini dell'antiquariato, quindi più che altro macchine russe o dell'est, che solo da più grande ho rivalutato,  alle elementari ero l'unico che nelle gite aveva una reflex al collo.
L'astronomia è andata di pari passo, il sabato sera c'era l'appuntamento fisso con Piero Angela con Quark, credo sia indispensabile una statua enorme a quest'uomo, e nonostante lo studio non fosse il mio forte le scienze mi hanno sempre appassionato.
Il primo tentativo di una fotografia astronomica risale ai primi anni '90 quando dopo aver acquistato un newton 114/900 pensai di scattare una foto alla luna in "proiezione dell'oculare" con una yashica T3, ovviamente tutte le foto uscirono mosse, però non mi demoralizzai e ritentai più volte fino ad ottenerne una buona, poi a causa dei costi di sviluppo delle pellicole abbandonai il "progetto" di un mini mosaico lunare che mi ero messo in testa.
Ci riprovai il 12 Ottobre del '96 in occasione dell'eclissi parziale di sole, sempre con lo stesso telescopio, ma con una Canon Eos 3000 analogica sempre in proiezione, avevo costruito una sorta di staffa e servì molto, infatti ho fatto un paio di rullini ben riusciti che ogni tanto rispolvero con emozione. 

Ecco una sequenza dell'eclisse del 96 ripresa da Calvisano.